Per il progetto Diamoci 1 mano: Intervista a Silvia Loreti


Ciao a tutte 

Oggi per il progetto Diamoci 1 mano intervisterò Silvia Loreti autrice del libro Toronto in love.

Ciao Silvia, grazie di aver accettato di rispondere a qualche domanda. 

Chi è Silvia Loreti? Parlaci un po' di te. 
Cosa fai nella vita? 

Nella vita faccio la mamma di Aurora e Noah, la moglie dell’amore della mia vita Gioel, la maestra di ventidue bambini eccezionali. Il mio lavoro è insegnare ai piccoli ad amare la scuola, il vivere condiviso e la gentilezza, perché credo fermamente nei piccoli atti in grado di cambiare il mondo. 
Quali sono i tuoi hobby, a parte scrivere? 
Amo senza riserve e senza limiti ( se non quelli del conto in banca) i libri! Tutto ruota sulle parole scritte, sui mondi da esplorare con gli occhi della fantasia. Amo ciò che mi ispira al momento, un titolo, una copertina, una trama, il genere giusto al momento giusto. 
Come e quando hai iniziato a scrivere? 
Ricordo come fossi ieri quando in una delle mie solite incursioni in cantina trovai la macchina da scrivere di mio padre. Dentro una custodia rossa si celava qualcosa che non mi aspettavo di un corallo acceso e la scritta Olivetti. La mia Valentine. L’inchiostro c’era ancora e funzionava. Presi a battere sui tasti con l’intenzione di vedere impresse le parole con cui costruivo le mie fantasie. Penso sempre a quel momento quando devo dare una data ai miei esordi. La sensazione di aver trovato il mio posto nel mondo. 
Dacci almeno 3 ragioni per leggere il tuo libro. 
E’ una storia d’amore ma è anche parecchio noir; 
c’è una struttura narrativa che in realtà è una matrioska che si dipana pian piano e tiene incollati alle pagine; 
perché Drew è irresistibile e leggendo diventiamo tutte un po’ Matilde che si innamorano in continuazione di lui! 
Pensavo di dovermi nascondere, poi di inventare un altro me per stargli vicino. Mi farei fare un’identità falsa per lei e vivrei a Toronto tutta la vita se questo servisse a starle vicino. Diventerei il panettiere sotto casa se servisse a darle il buongiorno ogni mattina. Ma coprire i tatuaggi, vestire in modo diverso non è servito ad un bel niente, perché in questi giorni mi sono reso conto di una cosa inaspettata. Sono ancora dentro di lei. Lo so, lo sento perché più sono me stesso, più lei si fida e sembra ricordare. 
Nel tuo libro intitolato Toronto il love parli del Canada, ci sei stata? Hai visitato per davvero i posti che ci racconti nel libro? 
Purtroppo ancora no. Ma io e la mia famiglia ci andremo non appena possibile. Ho molte zie e cugine che vivono vicino Toronto e i loro racconti sono stati molto importanti per ricostruire luoghi ed emozioni 
Ti piace viaggiare? 
Molto, anche se ho sempre delle difficoltà a lasciare la mia zona di comfort. Ma una volta partita la gioia della scoperta, esplorare insieme ai miei bambini e divertirmi con loro è eccezionale. 
Andrai in vacanza quest’anno? 
Forse! Io sto in ferie ma marito ancora no e da sola con i piccoli è un’impresa titanica che lascerei giusto ad un avenger! 
Nel tuo libro racconti di una ragazza Matilde che lascia l’Italia, la sua terra. Tu la lasceresti? 
Se mi si presentasse una reale occasione ci penserei, forse solo per il Canada. Perché probabilmente la ritengo una terra accogliente e dall’ampio potenziale per i miei figli. 
Quanto c’è di te in questo libro? 
Ho riletto spesso i pensieri di Matilde quelli che scavano nel dolore della perdita, del senso di colpa, quelli che la fanno sentire piena di veleno. Frasi che ho scritto di getto, ascoltando una voce che ammetto essere una parte di me. 
Da chi hai preso spunto per delineare il personaggio di Drew? 
Dal cantante Ultimo, dalla sua canzone Peter Pan. Continuavo ad ascoltarla e a vedere questo ragazzo in attesa di una ragazza che amava ma che non lo riconosceva. La descrizione fisica riprende Ultimo, ma Drew è soprattutto sorridente, sornione, un po’ nerd, dalle battute facili con tanta voglia di affrontare la vita con un sorriso da condividere e in questo è come mio marito Gioel. 
Cosa bolle in pentola? Stai già scrivendo un nuovo libro? 
Ieri ho terminato l’epilogo del prossimo romanzo della collana Toronto Series. 
Ancora non ci credo. Sono parecchio stupita di come si è evoluta la storia, e orgogliosa di essere riuscita a parlare di una cosa tanto importante per me come una malattia genetica che ho e che mi accompagna da sempre. 
Ma niente paura è una storia d’amore che ci riporta tra i banchi del liceo, ci sarà persino da ridere!

Silvia, ti ringrazio davvero della disponibilità. 
E voi cosa aspettate? Correte a leggere Toronto in love 
Grazie di essere stati con me, alla prossima. 
Terry


Nessun commento:

Posta un commento